Oggi Martedì 29 Gennaio 2019, nell’aula magna del nostro liceo, le alunne e gli alunni delle terze liceali incontreranno Francesco Benigno, professore di Storia moderna alla Scuola Normale di Pisa e direttore dell’Istituto meridionale di storia e scienze sociali, che insieme a loro discuterà sui temi affrontati nel suo ultimo libro “Terrore e terrorismo. Saggio storico sulla violenza politica (Einaudi, pp. 392, euro 32).
Con il suo lavoro, il Nostro ripercorre le vicende complesse e tortuose della violenza come strumento politico e in particolare vuole riflettere sulle cause, anzi per meglio dire sulla Causa che “viene messa in scena” nell’attentato politico, attraverso la costruzione di un evento che rappresenta la lotta del bene contro il male, della reintegrazione della giustizia, del castigo dei colpevoli.
Benigno fa del terrorismo, attraverso un cammino nei secoli della modernità, un oggetto di indagine scientifica per scoprire le invarianti e le costanti che si ripresentano in tempi e epoche diverse. Ed infatti, il terrorismo si appalesa come una sorta di Giano bifronte perché è contemporaneamente quello rivoluzionario , che attraverso la violenza vuole trasformare radicalmente la società dominante, e quello esercitato dagli apparati statuali, spesso piccoli gruppi dotati di una sofisticata tecnica militare. Non per caso, Menachem Begin e Yasser Arafat erano stati denunciati e combattuti come terroristi, ma entrambi , per le loro storie e i loro atti, si consideravano e venivano considerati liberatori e patrioti. Peraltro, chi avrà modo di leggere il ponderoso studio dello storico siciliano scoprirà che occorre utilizzare diversi piani per avere piena intelligenza del terrorismo nel suo sviluppo storico (rivoluzionario, nazionalista, populista e nichilista, anarchico), ma comunque potrà vedere alcune caratteristiche costanti: il carattere cospiratorio, l’imprevedibilità, il condizionamento dell’opinione pubblica, la costruzione di un’identità, e altro ancora.
Rimane certamente interessante, per orientarsi meglio, quanto scriveva qualche anno fa Guy Debord:” Questa democrazia così perfetta fabbrica da sé il suo inconcepibile nemico, il terrorismo. Vuole infatti essere giudicata in base ai suoi nemici piuttosto che in base ai suoi risultati […]” (Commentari alla società dello spettacolo).
Buona lettura a tutti.